ZES Unica Credito d'imposta fino al 60% per gli investimenti delle imprese
Data scadenza: 31/12/2026
Impresa Avviata
Agroindustria/Agroalimentare
Artigianato
Commercio
Cultura
Industria
Servizi/No-Profit
Turismo
Attivo nelle seguenti regioni:
Descrizione
Credito d'imposta per investimenti nel territorio della ZES unica. Contributo a fondo perduto per attrezzature e macchinari, servizi. Destinato a micro imprese, PMI e grandi imprese. Finanziabili progetti in turismo, agroindustria, artigianato, commercio, agricoltura, cultura, industria e servizi.
Obiettivo: favorire lo sviluppo economico del Sud attirando investimenti, sostenendo la competitività delle imprese, semplificando le procedure amministrative, offrendo agevolazioni fiscali e opportunità di crescita.

Beneficiario
A chi è diretta l'agevolazione?
La ZES Unica interessa le regioni del Mezzogiorno: Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Sono inclusi anche alcuni territori delle Regioni Abruzzo, Marche ed Umbria.
Le agevolazioni si applicano solo a strutture produttive, impianti o stabilimenti ubicati all’interno delle zone assistite.
Non sono ammesse le imprese che operano in alcuni settori esclusi: siderurgia, carbone/lignite, produzione/trasmissione/energia, trasporti (con alcune eccezioni per magazzinaggio/supporto), finanza/assicurazioni.
Aree Ammissibili - Specifiche per ogni Regione
BASILICATA - CALABRIA - CAMPANIA - MOLISE - PUGLIA - SARDEGNA - SICILIA
Intero Territorio Regionale
REGIONE ABRUZZO
Province interessate:
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L’Aquila (intero territorio ammesso)
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Chieti (solo una parte dei comuni)
Elenco sintetico comuni ammessi (fonte: Carta Aiuti 2022-27)
Provincia L’AQUILA (interamente “c”), tra cui:
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L’Aquila
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Avezzano
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Sulmona
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Celano
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Castel di Sangro
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Tagliacozzo
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Pratola Peligna
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Scanno
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Pescina
(→ tutti i comuni della provincia sono 107.3.c)
Provincia CHIETI (parzialmente “c”), tra cui:
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Atessa
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Guardiagrele
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Casoli
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Gissi
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Frisa
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San Salvo (solo parte classificata “c”)
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Ortona (solo parte classificata “c”)
REGIONE MARCHE
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Fabriano
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Jesi
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Pesaro-Urbino (alcune aree interne) La provincia di Pesaro e Urbino non è interamente inclusa nella ZES Unica; solo alcuni comuni, come Frontone e Serra Sant'Abbondio, ne fanno parte perché sono zone ammissibili ai sensi della legge.
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Ascoli Piceno (aree di crisi industriale)
Regione UMBRIA
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Terni (aree industriali)
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Narni
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Gualdo Tadino
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Gubbio
Condizioni e Obblighi per chi vuole accedere
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Dal 2026 in poi, per ottenere il credito d’imposta sarà obbligatorio presentare due comunicazioni: una preventiva e una consuntiva tramite l’Agenzia delle Entrate.
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Gli investimenti devono ricadere nel perimetro della ZES Unica, in una delle regioni meridionali (o nelle zone assistite individuate).
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Serve attenzione al rispetto delle tempistiche previste per la prenotazione e la rendicontazione degli investimenti — la proroga consente più flessibilità, ma le regole restano stringenti.

Agevolazione
Quali sono le agevolazioni previste dal bando?
La forma di incentivo è principalmente credito d’imposta sugli investimenti ammissibili.
Le aliquote dipendono da:
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Regione / area geografica
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Dimensione dell’impresa (PMI o grande)
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Dimensione del progetto (se sotto o sopra 50 milioni €)
| Regione / Zona | Piccola impresa (investimenti ≤ 50 mln) | Media impresa (≤ 50 mln) | Grandi imprese (o progetti > 50 mln) |
|---|---|---|---|
| Calabria, Campania, Puglia, Sicilia | 60 % | 50 % | 40 % |
| Basilicata, Molise, Sardegna | 50 % | 40 % | 30 % |
| Abruzzo Marche e Umbria (Zone assistite) | 35 % | 25 % | 15 % |
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Soglia minima investimento: 200.000 €
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Massimale per progetto: investimenti fino 100 milioni di euro.
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Il credito d’imposta è utilizzabile in compensazione (F24) secondo le regole stabilite.
Attenzione alle esclusioni: settori come siderurgia, carbonifero, energia, trasporti (ad esclusione di magazzinaggio/supporto), finanza/assicurazioni sono esclusi dall’agevolazione.
Scadenza
Termini di Presentazione Domande
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Il credito d’imposta per gli investimenti in ZES Unica, inizialmente previsto solo per 2024 e 2025, è esteso a tutto il triennio 2026-2028.
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Risorse stimate: € 2,3 miliardi per il 2026, poi € 1 miliardo nel 2027 e € 750 milioni nel 2028.
Nuove modalità di comunicazione
Dal 2026 sarà necessario rispettare un iter di comunicazione in due fasi:
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Comunicazione preventiva (previsionale) — da inviare entro una finestra definita (es. 31 marzo–30 maggio dell’anno in corso), con indicazione delle spese sostenute e previste.
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Comunicazione consuntiva (a consuntivo) — dovrà essere trasmessa dopo la realizzazione dell’investimento, attestando le spese effettive, fornendo fatture, certificazioni e altri documenti richiesti.
Questo meccanismo garantisce maggiore trasparenza e controllo sull’uso del credito d’imposta.
Interventi ammessi
Quali sono i progetti finanziabili?
Il beneficio fiscale si traduce in un credito d’imposta per investimenti in beni strumentali nuovi, destinati a strutture produttive nelle zone ZES.
Le spese ammissibili includono:
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Macchinari, impianti, attrezzature: acquisizione di nuovi macchinari, linee produttive, impianti di produzione, attrezzature tecniche per lo stabilimento.
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Immobili e terreni (in parte): è ammessa l’acquisizione, la realizzazione o l’ampliamento di immobili strumentali e terreni, purché il valore di immobili/terreni non superi il 50% del valore totale dell’investimento agevolato.
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Nuove strutture produttive: per nuovi stabilimenti o per ampliamenti di quelli esistenti.
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Digitalizzazione e automazione connessa alla produttività
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Progetti minimi da 200.000 €
Condizioni fondamentali:
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Gli investimenti devono essere nuovi (non usati).
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Spesa minima per progetto ammissibile: € 200.000.
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Massimale per progetto: investimenti fino a 100 milioni di euro.
Ambiti tipici finanziabili: ampliamento di capacità produttiva, diversificazione prodotti/servizi, ristrutturazione impianti, nuovi macchinari, automazione industriale o linee di produzione innovative, installazione nuovi stabilimenti.
Aspetti Procedurali da Considerare
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Le imprese beneficiarie possono essere di qualsiasi dimensione e forma giuridica, purché non operino in settori esclusi.
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Gli investimenti devono essere nelle zone assistite secondo la definizione della Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027.
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Il beneficio riguarda beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive — non è pensato per spese correnti, materie prime, servizi generici, ecc.
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È escluso l’uso per attività non produttive o speculative, o per settori esclusi esplicitamente.
Check List di Presentazione Domande
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Controlla che la tua sede o stabilimento si trovi effettivamente in una zona assistita ZES Unica.
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Il progetto deve prevedere beni strumentali nuovi, macchinari, attrezzature o ampliamenti produttivi. Immobili e terreni sono ammessi ma solo fino al 50% dell’investimento totale.
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L’investimento deve essere almeno 200.000 € per rientrare.
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Verifica dimensione impresa e regione per identificare percentuale di credito d’imposta applicabile — fino al 60% per piccole imprese in certi territori.
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Evita settori esclusi (energia, trasporti, finanza, ecc.).
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Prepara tutto con fatture, documentazione, atti di acquisto: serviranno per la rendicontazione e la richiesta del credito.
Conclusioni
La ZES Unica nel 2026 si conferma come un’opportunità strategica per imprese, investitori e territori del Sud Italia: più tempo, incentivi rafforzati, flessibilità operativa. Se stai pensando di investire al Sud — macchinari, impianti, ampliamenti, nuove produzioni — vale la pena considerare seriamente la ZES Unica per sfruttare contributi, credito d’imposta e condizioni agevolate.
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La ZES Unica rappresenta un cambio di paradigma: da zone economiche “frammentate” a un’area unitaria per tutto il Mezzogiorno, con agevolazioni uniformi e semplificate.
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L’obiettivo è valorizzare le potenzialità produttive del Sud, colmare squilibri economici e incentivare nuovi investimenti, anche in chiave internazionale.
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Grazie alla proroga e alla certezza normativa, le imprese possono progettare piani industriali a medio/lungo termine, rendendo la ZES Unica uno strumento concreto per rilancio e sviluppo.
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